Obesità e COVID-19: Mentre la comunità scientifica continua la corsa per districare le incognite associate al virus SARS-COV2, il legame tra la ridotta funzione immunitaria e gli individui con obesità solleva importanti domande sulla possibilità di una maggiore patogenicità virale in questa popolazione, dove l’eccesso di adiposità può minare il microambiente polmonare, contribuendo alla possibilità di infiammazioni locali e lesioni secondarie, un’ulteriore problematica per chi soffre di obesità durante la corrente pandemia è la mancanza di Vitamina D. Fino a quando non emergeranno ulteriori novità, bisogna ricordare che i fattori di rischio modificabili come dieta e attività fisica non dovrebbero essere marginalizzati, decenni di ricerche supportano entrambi come fattori chiave che promuovono salute e benessere.
I Centri statunitensi per il controllo delle malattie (CDC) hanno riportato nel loro rapporto settimanale sulla morbilità e la mortalità del 17 aprile che, per il periodo dall’1 al 30 marzo, di1482 pazienti ricoverati con COVID-19, di questi, l’89,3% aveva una o più delle seguenti condizioni; ipertensione (49,7%), obesità (48,3%), malattie polmonari croniche (34,6%), diabete mellito (28,3%) e malattie cardiovascolari (27,8%). Naturalmente, la prevalenza dell’obesità è maggiore negli anziani rispetto ai giovani, e le complicanze, come ipertensione, diabete e malattie cardiovascolari, aumentano con l’aumentare della gravità e della durata dell’obesità. L’attività fisica è il modo migliore per intervenire su queste patologie e problematiche, dalla mancanza di vitamina D all’obesità alle patologie croniche. Programmi di attività fisica adattata permettono di sopperire alle mancanze di uno stile di vita sedentario, anche aggravato dalla recente quarantena, che ha portato a una diminuzione del 33% dell’attività e un incremento del 28% del tempo trascorso seduti (BJSM). Le linee guida della Società Italiana dell’Obesità (SIO) raccomanda l’attività fisica per i suoi effetti sulla salute globale a persone obese o in sovrappeso indipendentemente dal calo ponderale. In una persona adulta sono raccomandati almeno 150 minuti a settimana di attività fisica aerobica di intensità moderata, oppure almeno 75 minuti di attività fisica aerobica di intensità vigorosa o una combinazione equivalente di attività fisica aerobica moderata e vigorosa. L’attività aerobica deve essere svolta in periodi della durata di almeno 10 minuti.La pratica regolare di attività fisica è un fattore protettivo da incremento ponderale e obesità, mentre uno stile di vita sedentario è un fattore promotore. Per la prevenzione di un incremento ponderale significativo (incremento superiore al 3% del peso corporeo) in una persona adulta sono raccomandati 150-250 minuti a settimana di attività fisica aerobica di intensità moderata (corrispondenti ad un dispendio energetico di 1.200-2.000 kcal).