Sembra assurdo, ma l’intestino umano rappresenta uno degli ecosistemi microbici con la maggior densità di popolazione presente in natura e il numero di cellule microbiche sono circa 10 volte superiori rispetto al numero totale delle nostre cellule somatiche e germinali.
Probabilmente molti di noi associano la parola microbo ad una cosa negativa; contrariamente a quanto si pensa esistono batteri che hanno degli effetti positivi per il nostro organismo, ma, ovviamente, sono presenti anche quelli che causano patologie nell’uomo, che però, mantenendo una determinata composizione della flora batteria, avranno degli effetti neutri.
Cosa può turbare l’armonia del microbiota?
- Lo stress che a lungo termine può modificare l’assetto ormonale e quindi la produzione di muco, importante per la vita di alcune specie batteriche;
- L’età;
- L’assunzione di farmaci antiacidi che contrastano l’acidità gastrica portando ad una colonizzazione di batteri potenzialmente pericolosi per la salute;
- Gli antibiotici, che se assunti in maniera indiscriminata possono portare allo sviluppo di ceppi batterici resistenti;
- Stile di vita scorretto (tabagismo, sedentarietà ed alimentazione squilibrata).
Ma a cosa servono tutti queste cellule microbiche?
- Sintetizzano alcune vitamine quali K, biotina, tiamina o B1, folato e B12;
- Fermentano i polisaccaridi non digeribili (fibra) con formazione di acidi grassi a catena corta. Anche questa può sembrare una cosa negativa, ma in realtà queste molecole acidificano l’ambiente intestinale allontanando i batteri patogeni e regolano alcune funzioni delle nostre cellule immunitarie;
- Formano una barriera fisica contro i patogeni;
- Sintetizzano sostanze antimicrobiche;
- Modulano la permeabilità della barriera mucosale, che regola il passaggio di microrganismi, e lo spessore dello strato mucoso che rappresenta un nostro meccanismo di difesa.
Come sappiamo un’alimentazione squilibrata dal punto di vista qualitativo e/o quantitativo rientra nelle cause maggiori di molte patologie o comunque di condizioni negative per il nostro organismo. Questo vale anche per la composizione del nostro microbiota, infatti essa può facilitare la produzione di tossine a livello intestinale che tramite processi fermentativi e/o putrefattivi alterano l’ecosistema intestinale determinando la comparsa di disbiosi e, in alcuni casi, di malattie.
Le disbiosi sono degli stati di alterazione qualitativa e quantitativa della microflora intestinale e sono caratterizzate da:
- Una crescita incontrollata dei microrganismi commensali;
- Un aumento dell’attività metabolica batterica;
- Una modifica della loro normale distribuzione.
A cosa possono portare?
Molti studi supportano la correlazione tra disbiosi intestinali e patologie croniche intestinali e sistemiche. Tra le cause possiamo elencare:
- Alterazione dell’α-diversità, caratteristica qualitativa e quantitativa;
- Prevalenza di ceppi pro-infiammatori;
- Alterata permeabilità della barriera intestinale e traslocazione di molecole caratteristiche di microrganismi patogeni.
Cosa dobbiamo evitare?
- Consumo eccessivo di zuccheri semplici i quali, favorendo l’attività fermentativa dei batteri, portano ad un’acidificazione delle feci con comparsa di disturbi gastrointestinali come meteorismo, diarrea e dispepsia. Questo vale anche per le fibre che però, se consumate in quantità adeguate, hanno effetti benefici per la microflora.
- Dieta eccessivamente ricca in proteine e grassi animali che aumentano i processi putrefattivi con formazione di metaboliti tossici come l’ammoniaca.
La solita conclusione è che non esistono cibi miracolosi o cibi da demonizzare ma tutto sta nella ricerca dell’EQUILIBRIO.
Articolo, ll microbiota e le cellule microbiche è redatto dalla dietista del PERCORSO MEDIGA :
Dietista - Specialista in dimagrimento
Dott.ssa Maria Gioia D’Eustaccio
Il mio obiettivo per il paziente non è solo il raggiungimento del peso desiderato, ma trasmettere allo stesso l’importanza di uno stile di vita sano e di un’alimentazione corretta.
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