Quanto sia importante l’alimentazione lo capiamo molto bene quando alcune patologie possono migliorare o peggiorare in base a quello che mangiamo.
In questo articolo approfondiamo l’alimentazione per ipotiroidismo.
Scopriamo quali alimenti è consigliabile preferire per nutrirsi in modo corretto, sia per tenere sotto controllo il peso sia per introdurre cibi che compensino il deficit della produzione ormonale da parte della tiroide.
Cosa mangiare in caso di Ipotiroidismo?
Piccola premessa doverosa nei confronti di un disturbo che interessa la tiroide. Molto più diffuso di quanto si pensi, l’ipotiroidismo dipende da un malfunzionamento della tiroide.
Ci accorgiamo della sua presenza per via di alcuni segnali che non dovremmo ignorare o trascurare: eventuale gonfiore della ghiandola tiroidea, aumento di peso, secchezza della pelle, fragilità dei capelli, alterazioni ormonali, rallentamento generale dell’attività fisica e psichica con una forte sensazione di stanchezza e debolezza.
Entriamo nel vivo del discorso ipotiroidismo per alimentazione, cercando di capire cosa è bene portare in tavola per nutrirci in modo corretto.
Ricordiamo che la tiroide è una ghiandola endocrina coinvolta in tante funzioni organiche, anche nella regolazione del nostro metabolismo.
Non a caso, chi soffre di ipotiroidismo spesso è soggetto all’aumento di peso. Ecco perché è fondamentale seguire una dieta mirata accanto alla terapia farmacologica.
Alcuni alimenti, poi, contengono nutrienti che aiutano a regolarizzare la funzione della tiroide. Parliamo, per esempio, dello iodio, dello zinco e del selenio.
A loro volta ce ne sono altri che, invece, inibiscono la corretta funzione della tiroide, come la soia, e altri che condizionano negativamente l’assorbimento dei farmaci prescritti per la terapia.
Alimentazione per Ipotiroidismo: i cibi consigliati per chi soffre della disfunzione alla tiroide
Lo iodio è un nutriente necessario alla produzione di ormoni. Non ne produciamo a livello organico e, quindi, in presenza di ipotiroidismo è ancora più importante assorbirne da cibi che ne sono ricchi.
Allo stesso modo, il selenio è un’altra sostanza dalle proprietà antiossidanti (presente nella stessa tiroide) che interferisce con la produzione ormonale tiroidea.
I cibi particolarmente ricchi di iodio e selenio sono quindi scelte ottimali, e tra questi:
- pesce marino (sardine, merluzzo, halibut, tonno, salmone selvatico), molluschi e crostacei
- latte e uova
- cereali (non integrali)
- alghe marine (alghe brune)
- avena
- noci brasiliane
- carne (pollo,fegato di manzo, tacchino, manzo nutrito con erba).
Cibi a moderato contenuto di iodio:
- legumi (fagioli)
- frutta
- verdura (spinaci)
(quantità variabile dipendente dal terreno di coltivazione).
Cibi che contrastano l’assorbimento di iodio
Per contro, come premesso, bisogna considerare anche quei cibi che contrastano l’assorbimento dello iodio.
- cavoli, cavolfiori e cavoletti di bruxelles
- rape e ravanelli
- soia, miglio, semi di lino
- cereali integrali.
Metodi di cottura
Anche ai metodi di cottura conviene fare attenzione quando ci si vuol “curare” anche attraverso l’alimentazione.
Frittura e bollitura, ad esempio, riducono il contenuto di iodio negli alimenti, in maniera leggermente diversa.
In conclusione,
L’alimentazione per ipotiroidismo gioca un ruolo importante nella gestione del disturbo causato dalla mancanza di produzione ormonale tiroidea.
Ciò detto, vi sono altri casi in cui è invece necessario evitare l'esposizione a fonti ricche di iodio, in presenza di ipertiroidismo autoimmune, hashitossicosi, gozzo multinodulare tossico…).