Il diabete mellito
Il diabete mellito è una patologia causata da alterazioni metaboliche; quest’ultime sono strettamente collegate a predisposizione genetica e soprattutto allo stile di vita. Uno stile di vita scorretto è definito da alimentazione scorretta (ipercalorica e ricca di grassi) e sedentarietà. Il diabete mellito fa parte di quelle patologie legate a disturbi metabolici, caratterizzato da iperglicemia plasmatica dovuto a deficit della secrezione ormonale (diabete mellito tipo 1) o insensibilità all’azione dell’insulina (diabete mellito tipo 2).
Diabete mellito tipo 1: è una malattia neurodegenerativa cronica che causa apoptosi delle cellule β del pancreas a causa di fenomeni autoimmunitari. Nel dettaglio gli anticorpi colpiscono le β-cellule, in questo modo si perde progressivamente la capacità di sintesi di insulina, così facendo il glucosio si accumula a livello ematico causando iperglicemia. Assenza di insulina in circolo.
Diabete mellito tipo 2: condizione di insulino-resistenza, l’insulina prodotta non è efficace, si presenta iperglicemia anche in questo caso, ma l’insulina in circolo risulta molto elevata. Fattori di rischio del diabete tipo 2 sono la sedentarietà , l’alimentazione scorretta e soprattutto l’obesità.
La sedentarietà
Non è una condizione di normalità (ANTIFISIOLOGICO), è un effetto delle tecnologie innovative, legato alla noia e alla fatica. Dati O.M.S hanno quantificato 2 milioni di morti l’anno legati alla sedentarità, questa infatti risulta essere la 4° causa di morte al mondo; induce per il 10-16% cancro al colon e mammelle, per il 22% cardiopatie e per il 20% diabete.
Come contrastare la comparsa del diabete mellito di tipo 2?
- Dieta equilibrata
- Attività motoria specifica
- Stile di vita corretto
- Training metabolico
Attraverso l’esercizio fisico si è in grado di allenare non solo il sistema muscolo-scheletrico, ma soprattutto il metabolismo. Si è in grado di rendere più efficace l’azione di enzimi i quali migliorano lo stato di salute. L’esercizio fisico assume il ruolo di induttore di vie biochimiche preferenziali, volte a modificare l’utilizzo di substrati rendendo così predominante una via metabolica rispetto ad un’altra.
Il Training metabolico è un modello di trattamento interdisciplinare di interazione tra conoscenze:
- Endocrine-metaboliche
- Nutrizionali
- Metodologia dell’allenamento
L’obiettivo di tale modello di trattamento è quello di prevenire la comparsa del diabete tipo 2, ritardarne la comparsa e li dove sia già presente migliorarne la comparsa.
Gli ormoni coinvolti
Per comprendere al meglio cosa si intende per diabete analizziamo gli ormoni coinvolti in tale alterazione metabolica.
Il pancreas è una ghiandola impari, si trova sotto il diaframma; è costituito da una testa, un corpo e una coda.
È suddiviso in due porzioni :
- Esocrina: dedito alla produzione di enzimi digestivi
- Endocrina: isole di Langerhans, produzione di ormoni che regolano il metabolismo di zuccheri, grassi e proteine.
Gli ormoni prodotti sono:
- Insulina
- Glucagone
- Somatostatine
- Polipeptidi pancreatici
Nel dettaglio ci soffermeremo ad analizzare due ormoni in particolare, l’insulina e il glucagone.
L’insulina: Ormone preteico, prodotto dalle cellule β del pancreas. Regola il metabolismo dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine. Ha azione ipoglicemizzante, secrezione basale durante il giorno con picchi post-prandiali.
Il glucagone: Ormone proteico, prodotto dalle cellule α del pancreas. Ha azione iperglicemizzante, secrezione con picchi a digiuno.
Cattive abitudini alimentari, obesità e Diabete
Data l’influenza dell’obesità e delle cattive abitudini alimentari tratteremo meglio nel dettaglio il diabete mellito tipo 2, studi recenti hanno dimostrato come l’attvità fisica associata ad una dieta equilibrata risulti essere un vero e proprio farmaco, in grado di ridurre l’esordio del diabete e rallentarne la sua progressione.
I fattori determinanti il diabete tipo 2 sono:
- Familiarità
- Adiposità viscerale
- Misure circonferenza addominale
- Glicemia a digiuno ( >126 mg/dl)
- Valutazione emoglobina glicosilata
La gravità del diabete tipo 2 è fortemente associata alle complicanze d’organo che tale patologia causa. Spesso infatti quando questa viene diagnosticata le complicanze sono già presenti; si tratta di microangiopatie (retinopatie, reni, nervi) e macroangiopatie ( cuore, ictus, piedi).
Quali sono gli effetti dell’attività motoria su sogg. con diabete mellito tipo 2?
La singola seduta di allenamento aumenta la sensibilità all’insulina, inducendo un miglior utilizzo del glucosio. Il miglioramento metabolico si verifica già dopo 1 settimana dall’inizio dell’allenamento, ma scompare entro 7 giorni se non continuato l’attività motoria. Soggetti con diabete in esordio possono evitare di prendere farmaci se migliorano il loro stile di vita.
L’attività consigliata è di tipo intervallata, ovvero alternare 30 minuti di attività aerobica a 30 minuti di attività anaerobica. Un’attività motoria costante e specifica associata ad una dieta equilibrata vi permetterà di ridurre l’utilizzo di farmaci, quali la metformina, in quanto diverrà l’attività fisica stessa il farmaco principale.
L’attività aerobica garantisce:
- aumento della sensibilità all’insulina
- prevenzione delle malattie cardiovascolari
- riduce i livelli di trigliceridi VLDL
- aumenta il colesterolo”buono”HDL
- riduce il colesterolo”cattivo” LDL
- riduce i livelli di pressione arteriosa in modo rilevante nei pazienti con iperinsulinemia
- favorisce la perdita di peso
- aumentato flusso ematico ai tessuti insulino sensibili
- maggiore proporzione di fibre muscolari di tipo Iche sono più sensibili all’azione dell’insulina rispetto alle fibre di tipo II
- riduzione del grasso totale ed in particolare di quello addominale “insulino-resistente”
- aumento dell’azione postrecettoriale dell’insulina (aumento di glut4 nel muscolo e della sua traslocazione alla superficie cellulare).
L’attività anaerobica invece garantisce la sintesi di alcuni ormoni quali il testosterone e il GH che permetterà di ossidare gli AC. Grassi che con l’attività aerobica sono stati liberati.
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